Standard & Poor’s, una delle principali agenzie di rating del mondo, ha “promosso” la Spagna affermando che il governo iberico ha lavorato bene nel corso dell’ultimo biennio, e che la sua immagine nel mondo starebbe migliorando.
In ragione di questa revisione delle prospettive su Madrid, l’agenzia internazionale di rating ha rivisto l’outlook del rating da negativo a stabile, confermando per il momento le valutazioni BBB- a lungo termine e A-3 sul breve termine.
Considerata la revisione sulle prospettive del giudizio sul debito spagnolo, non è tuttavia escluso che nel prossimo anno possano esserci delle gradite novità sul rating del Paese iberico, sebbene i più realisti osservatori internazionali siano più propensi a ritenere che non vi saranno sostanziali novità (almeno) fino al 2015.
Secondo Standard & Poor’s, in ogni caso, la Spagna avrebbe conquistato una maggiore fiducia sulla ribalta globale, riprendendo gradualmente il proprio ritmo di crescita economica. In aggiunta a quanto sopra, l’agenzia di rating sottolinea come altri parametri del credito si stiano stabilizzando grazie alle riforme strutturali e di bilancio e alle politiche di aiuto dell’Eurozona.
Mentre in Spagna si festeggia, tiepidamente, la promozione da parte di S&P, qui in Italia si continua invece a discutere sull’incisività delle politiche di spending review, che potrebbero garantire risparmi significativi già dall’anno prossimo, con l’auspicio di arrivare a un taglio complessivo di 32 miliardi di euro entro il 2013. La maggior parte dei risparmi, afferma il commissario Cottarelli, potrebbero essere utilizzati per ridurre le tasse sul lavoro e portare così il Paese verso una media dell’area euro che, al momento, sembra essere notevolmente distante.
Per il momento tutto ciò che Cottarelli ha affermato è di disporre di una serie di proposte (parte delle quali, avanzate dagli stessi cittadini), accomunate da una necessità di maggiore trasparenza sui dati della spesa pubblica. Periodicamente, ha poi ribadito Cottarelli, verranno altresì ascoltate le parti sociali.