Lo scorporo della rete Telecom si farà, ma i tempi non sono così ravvicinati come – probabilmente – qualcuno ipotizzava. A spegnere i fuochi del facile entusiasmo è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo telefonico italiano, che ha spigato come le tempistiche siano di due tipi.
Da una parte – ha affermato il top manager – vi sono infatti i tempi utili per poter raggiungere un accordo con i soggetti che saranno coinvolti nell’operazione di scorporo (principalmente, le autorità regolatrici e, pertanto, l’Agcom). Dall’altra parte, vi sono i tempi relativi all’iter regolatorio a livello nazionale ed europeo, che richiede un arco temporale di almeno un anno e mezzo.
Con un pò di pazienza, aggiunge poi Patuano, sarà comunque possibile assorbire importanti vantaggi. Tra i principali, la possibilità di avere un’accelerazione nella realizzazione delle reti fisse a banda ultralarga, avere un sistema più competitivo, e prezzi più vantaggiosi.
A proposito di competitività e di concorrenza nel settore, Patuano ha aggiunto come l’Italia sia sicuramente uno dei mercati più competitivi dal punto di vista della telefonia fissa e di quella mobile. Ne è conseguita una contrazione dei prezzi medi di circa il 40 per cento: un vero e proprio record, rispetto alle altre utilities, che lascia spazio a nuove flessioni nei costi al consumatore.
Infine, Patuano ha rilanciato la propria attenzione sul fronte degli investimenti, confermando che rimarranno pari a 3 miliardi all’anno per Telecom Italia, esattamente come negli anni precedenti. Sul tema H3G, il top manager ha chiosato ricordando come un’eventuale fusione tra Telecom e H3G continuerà a essere valutata nel prossimo consiglio di amministrazione.
Le parole di Patuano hanno conferito una gradevole spinta al titolo Telecom nelle quotazioni di Borsa Italiana, chiudendo la giornata con un apprezzamento superiore al punto percentuale, e un prezzo unitario superiore a 0,58 euro.