La ripresa economica italiana ci sarà, ma avverrà solamente nel 2014 e sarà molto modesta. A sostenerlo è il Centro Studi di Confindustria, che “boccia” il 2013 definendolo un esercizio di nuova recessione, con previsioni di andamento negativo del Prodotto Interno Lordo (- 1,1%), a fronte di un calo del 2,1% nel 2012 (contro il – 2,4% del 2011).
Nonostante queste prerogative statistiche, il governo si dice convinto che nel 2013, invece, l’Italia riuscirà a invertire la tendenza, uscendo dalle paludi recessive. A chi credere?
Nell’attesa di saperne di più sui prossimi dati economico finanziari italiani, diamo uno sguardo al report pubblicato da Confindustria, che segnala un peggioramento del Pil del 2013, che diminuirà dell’1,1% contro il -0,6% precedentemente indicato nel bollettino di settembre. Il recupero inizierà solamente nel corso del quarto trimestre del 2013, quando il prodotto interno lordo dovrebbe crescere di 0,2 punti percentuali. Pertanto, l’uscita tecnica dalla recessione avverrà solamente nel 2014, quando l’economia italiana crescerà dello 0,6%.
A pesare in maniera evidente sui conti italiani sono soprattutto le incertezze e il clima di sfiducia che ruota intorno al BelPaese, con un orizzonte che il Centro Studi definisce “ulteriormente offuscato dall’indeterminatezza dell’esito delle prossime scadenze elettorali”. Non a caso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, si è augurato che le prossime elezioni del 2013 possano generare un governo stabile, capace di governare e genericamente basato su buona politica e non su facili promesse.
Come anticipato, sicuramente oppositore rispetto a tale visione è il ministro dell’economia Vittorio Grilli, che si dice convinto che l’Italia rispetterà gli auspici precedentemente formulati e uscirà dalla recessione a fine 2013. Simile l’approccio di Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia, che definisce “leggermente migliore” la situazione economica dell’Italia nella seconda metà del 2013.
Le diverse previsioni sembrano pertanto avere in comune un unico dato di partenza il primo semestre 2013 sarà un altro periodo di dure criticità.