Nelle ultime ore si arricchiscono le ipotesi di fusione tra Alitalia e Air Berlin. Le indiscrezioni sono state lanciate ieri mattina dal quotidiano Die Welt e dal settimanale economico Wirtshaftswoche, e subito hanno avuto l’impatto atteso sui mercati finanziari, donando a Air Berlin un apprezzamento delle quotazioni del titolo. A spingere verso la fusione sarebbero gli arabi del Golfo Etihad, azionista di riferimento del vettore tedesco e ora in procinto di avanzare a grandi passi verso Alitalia.
L’obiettivo degli arabi – se i rumors dovessero essere qualcosa di più – è quello di creare un nuovo operatore europeo di riferimento nel trasporto aereo, andando a sfidare direttamente Lufhansa e gli altri competitor del blocco Star Alliance, guidato da British Airways e dalla controllata Iberia, e Air France – Klm.
In ogni caso, è ben troppo presto per cercare di stappare lo champagne. L’operazione è infatti molto difficile, e – comunque – destinata a spostare verso l’area extra europea l’ago della bilancia. Il matrimonio non è nemmeno alla pari, considerato che Air Berlin è un po’ più grosso di Alitalia (170 aerei contro i 140 del vettore italiano), e soprattutto in grado di perdere meno, visto che ha chiuso (stime) il 2013 con una perdita tra 114 e 123 milioni di euro, contro i 2,3 miliardi di euro della compagnia di bandiera italiana.
Ma non solo: a complicare ulteriormente la possibile operazione è il fatto che le due compagnie aeree appartengono a due alleanze internazionali che sono concorrenti: Air Berlin fa parte di Oneworld, mentre Alitalia è in Skyteam. È pertanto molto arduo un tentativo di armonizzare le due controparti.
Ad ogni modo, gli arabi di Etihad sembrano essere convinti nel loro progetto, e vogliono andare avanti per tentare il salto di qualità nel mondo della concorrenza tra i cieli aerei. Secondo alcuni analisti la bozza di progetto tecnico sarebbe già pronta e prevede la salita degli arabi in Air Berlin dal 30% al 49,9%, la trasformazione della società in società a responsabilità limitata, la fuoriuscita dai listini dei mercati regolamentati e quindi, il concreto rilancio che passerà anche attraverso la fusione con Alitalia. Ma quanto ci sarà di vero?