La nuova era Rcs sta per iniziare. Il gruppo editoriale, che nel corso degli ultimi due anni ha accumulato una perdita che sfiora il miliardo di euro (322 sono i milioni di risultato netto negativo del 2011, a cui vanno aggiunti i 509 milioni del 2012), si sta infatti preparando a varare i prossimi passi utili per garantire l’aumento di capitale necessario a coprire il gap creatosi.
Stando a quanto oramai noto, il 91 per cento dell’incremento del capitale sociale sarà garantito dalle banche e dal patto di sindacato, con una prima tranche di incremento, da 400 milioni di euro, in previsione di partenza per il mese di giugno (con termine entro il 20 luglio). La seconda tranche, che sarà quantificata in un massimo di 200 milioni di euro aggiuntivi, dovrebbe invece concludersi entro il 2015.
Stabiliti, almeno in massimi termini, gli elementi finanziari del piano, rimane da comprendere quali possano essere le prossime mosse strategiche, che potrebbero passare mediante la cessione dell’immobile di via San Marco, a Milano, e la possibilità di cedere anche il business Dada, che vedrebbe come “molto interessati” almeno tre potenziali compratori.
L’amministratore delegato Jovane ha poi precisato che, attualmente, vi sono 160 milioni di euro da investire accuratamente nel prossimo triennio, con il 72 per cento degli stanziamenti che risulta esser già dedicato all’area digitale. Inoltre, il top management non sembra voler escludere delle espansioni geografiche in America Latina, e l’avvio di partnership con altri soggetti nel settore della pubblicità, della logistica, della distribuzione e della stampa.
Infine, ricordano i vertici Rizzoli, il mercato pubblicitario italiano calerà dell’8 per cento all’anno fino al 2015, controbilanciato dall’incremento dell’11 per cento su base annua delle pubblicità digitali. Previsioni negative anche per il business libri (- 5%), con incremento del 150% all’anno per il segmento dei libri digitali.