Facebook Italia, divisione nazionale del più noto social network del mondo, è finita sotto gli occhi indagatori della Guardia di Finanza. Così come avvenuto per Google, anche Facebook termina nell’attento recinto di monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate, finalizzato a comprendere se la società paghi davvero tutte le tasse che dovrebbe e se, in altri termini, dichiara tutto il reddito imponibile effettivamente maturato. Ma come opera Facebook in Italia? E quale è stata la prima reazione della creatura di Mark Zuckerberg a questa sgradita indagine?
La società opera in Italia mediante Facebook Italy srl, filiale italiana del colosso americano. Una società con un capitale sociale minimo (10 mila euro), 11 dipendenti, utili per 88 mila euro e tasse pagate per 156 mila euro. Peccato che, secondo le potenziali indagini del Fisco, in realtà Facebook potrebbe dichiarare qualcosa in più, visto e considerato che il social network vanta 23 milioni di iscritti, pari al 38 per cento della popolazione (rendendo l’Italia l’11mo Paese al mondo per numeri di iscritti).
Nei documenti disponibili si legge che Facebook Italy srl “opera quale supporto operativo nella raccolta di pubblicità online per la controllante Facebook Inc – Usa e per la società consociata Facebook Ireland”. I ricavi generati dalla divisione nazionale sono arrivati a toccare 2 milioni di euro, e si riferiscono – precisa la società – ai “servizi prestati per la promozione di servizi nel mercato italiano” a Facebook Ireland.
Il social network afferma come “Facebook paga le tasse in Italia come parte della sua attività nel Paese e rispetta molto seriamente i propri obblighi ai sensi della legislazione italiana in materia fiscale”. Facebook aggiunge altresì che lavora da sempre a stretto contatto con le autorità fiscali di ogni Paese nei quali opera, per garantire la piena conformità alla legislazione fiscale locale.