La crisi continua ad abbattersi sul settore bancario. Secondo quanto affermato dalla Banca Centrale Europea, infatti, gli istituti di credito starebbero dando seguito a una nuova cura dimagrante contraddistinta dalla riduzione di 1.000 filiali e di 6.800 persone tra le risorse umane.
E così, stando al report dell’istituzione monetaria europea, l’opera di smaltimento degli organici e delle agenzie da parte delle banche italiane non solo non avrebbe subito alcuna battuta d’arresto, ma avrebbe altresì garantito un accelerazione piuttosto vistosa.
Sempre secondo gli indicatori strutturali che sono stati diffusi poche ore fa dalla Banca Centrale Europea sul settore bancario dell’eurozona e dell’Unione Europea, il numero di sportelli in Italia si è ridotto tra il 2008 (considerato convenzionalmente quale il primo anno della crisi), e il 2012, di 1.641 unità a un totale di 32.528. Il dato è frutto di 1.033 chiusure avvenute nel corso del 2012, visto e considerato che nel biennio precedente il numero delle filiali era rimasto poco variato a 33.631 nel 2010 e 33.561 nel 2011.
E per quanto concerne il numero dei dipendenti? Il numero dei bancari italiani è continuato a diminuire gradualmente nel corso degli ultimi cinque anni, franando di 28.495 unità nel 2009 / 2012, a 309.540 persone (contro i 338.035 del 2008), con un calo di 6.820 dipendenti nel solo 2012.
In una sua nota societaria, la Bce ha sottolineato come il trend verso la riduzione degli sportelli e dei dipendenti non sia un fenomeno solamente italiano, ma riguardi tutta l’eurozona e l’Unione Europea. Basti considerare, in proposito, come nel corso del 2012 l’area euro contava 171.477 sportelli (in calo di 5.481 rispetto all’anno prima e 14.779 rispetto al 2008), mentre il numero dei dipendenti era sceso a 2.107.723 persone, in contrazione di 128.300 dal 2008 con 42.924 riduzioni nel solo 2012. I