Andamento inflazione nel 2013

inflazioneNel corso del 2013 l’inflazione ha conseguito un andamento ai livelli minimi degli ultimi quattro anni: l’andamento tendenziale della variazione dei prezzi al consumo è infatti stato pari all’1,2%, con rincari concentrati prevalentemente negli alimentari e nelle spese per la casa.

Su scala territoriale, i rincari più elevati si concentrano nel nord – ovest e in alcune regioni del centro, mentre in alcuni capoluoghi (Venezia, Palermo) si registra addirittura una flessione della dinamica dei prezzi. L’incremento record tra i capoluoghi di regione si è sviluppato a L’Aquila, dove la crescita dei prezzi è stata pari all’1,3 per cento, seguita da Reggio Calabria con un + 1,0 per cento, e da Bari (+ 0,9 per cento).

Analizzando i vari settori, a dicembre il settore che ha conseguito il passo indietro più grave è stato quello delle comunicazioni (- 5,1 per cento). Tra gli altri ambiti, crescono del 2,6 per cento i prezzi nel settore dell’istruzione, del 2,4 per cento quelli dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, del 2,0 per cento le spese per l’abitazione, l’acqua, l’elettricità e i combustibili. Incrementi tra l’1 e l’1,5 per cento per le bevande alcoliche, i tabacchi, i mobili, gli articoli e i servizi per la casa, i trasporti, i servizi ricettivi e di ristorazione. Crescita lieve, al di sotto del punto percentuale, per l’abbigliamento e le calzature, i servizi sanitari e le spese per la salute, e i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura.

Da quanto sopra, emerge come l’area maggiormente critica sia proprio quella relativa ai servizi relativi all’abitazione, dove la crescita annua è stata pari al 2,3 per cento: l’aumento risulta essere prevalentemente trainato dal balzo di oltre 6 punti percentuali per le tariffe di raccolta dei rifiuti, dopo la crescita del 3,1 per cento conseguita nel 2012 (per un dato che, in buona evidenza, non sembra risentire della flessione della domanda).